La telecamera termica – o termocamera o, ancora, fotocamera termica – è quel dispositivo video capace di rilevare il calore prodotto dalla temperatura di un qualsiasi corpo e di tradurlo in immagine. Che cosa significa, questo, nel concreto? Che ogni immagine presente nel campo visivo della telecamera termica viene riprodotta attraverso la rilevazione della sua temperatura.
Già da queste prime definizioni, sono intuibili le differenze tra una telecamera termica rispetto a una tradizionale telecamera di videosorveglianza. La termocamera capta e traduce in immagini tutte le temperature superiori allo zero assoluto. Il che garantisce che nessun elemento, all’interno della scena, possa sfuggire all’obiettivo.
Inoltre, essendo sensibile solo alle radiazioni infrarosse emesse dai corpi, la sua capacità di visualizzare e di riprendere le immagini non è influenzata dalla luce. La termocamera, dunque, rispetto a qualsiasi altra tipologia di telecamera, lavora anche in condizioni di buio assoluto o di scarsa visibilità.
Telecamere termiche per il controllo dei grandi perimetri
Luoghi isolati, aree deserte e non illuminate, perimetri estesi, siti industriali lontani dai centri abitati, cave, baie, porti, parchi eolici e parchi fotovoltaici: sono questi i contesti naturali per la telecamera termica, in cui, affiancata a un sistema di videosorveglianza evoluto, dà il meglio di sé.
Anche l’impianto di videosorveglianza di una residenza privata isolata e dal perimetro importante – una grande villa con parco, ad esempio – esige la presenza di telecamere termiche. Posizionate lungo i perimetri delle aree da proteggere, le fotocamere termiche svolgono una video analisi puntuale, che consente di visualizzare con precisione movimenti di persone, animali e oggetti lungo tutto il perimetro, sul lungo raggio.
Essendo sensibili solo alle radiazioni infrarosse emesse dai corpi e creando immagini basate sul calore irradiato da qualsiasi oggetto, veicolo o persona, le telecamere termiche vedono anche al buio, in presenza di cambiamenti di luminosità (naturale e artificiale), in condizioni ambientali difficili, con fumo, nebbia e polvere, riuscendo a captare anche soggetti che si nascondono o si mimetizzano su uno sfondo complesso. Il che non è possibile attraverso una tradizionale telecamera di videosorveglianza, se non con l’aggiunta di potenti illuminatori a infrarossi.
Telecamere termiche: una soluzione per la gestione dei falsi allarmi
Come abbiamo detto, riuscendo a vedere al buio, a captare soggetti che si nascondono o che si mimetizzano sullo sfondo e corpi in movimento anche a lunghe distanze, le telecamere termiche rappresentano la soluzione ideale nella protezione dei perimetri molto estesi, in cui la gestione dei falsi allarmi rappresenta, però, un punto molto critico.
Nella messa in sicurezza di aree di 50mila, 100mila metri quadri o più, ad esempio, si deve avere la certezza di poter “diagnosticare” gli eventi rilevati dalle telecamere di videosorveglianza. Intercettarli non è sufficiente: bisogna anche potere garantire una diagnostica precisa di quanto intercettato, ovvero se si tratta di un evento reale oppure di un evento falso, perché provocato dal vento o da un animale. Da questa diagnosi dipendono, poi, le procedure di intervento.
E le termocamere consentono di vedere di notte come di giorno: se, nel buio totale, c’è un intruso a 100 metri, lo rilevano. Vedere e rilevare, però, non equivalgono a identificare. Per fare questo, è necessario un sistema di analisi video a bordo della telecamera termica che, a cento metri, nel cogliere un corpo in movimento, possa distinguere se si tratta di un uomo oppure di una animale. E che, nel caso siano presenti entrambi i soggetti, possa concentrarsi sul primo e trascurare il secondo e tutte le altre possibili fonti di falso allarme.
Le termocamere sono, dunque, strumenti estremamente utili alla videosorveglianza, ma devono essere supportate da analisi video a bordo, oltre che da una gestione puntuale degli eventi da parte di una centrale operativa.
Telecamere termiche per il monitoraggio di aree a rischio incendio e dove sono presenti materiali infiammabili
In quanto capace di rilevare il calore prodotto dalla temperatura di un qualsiasi corpo, la telecamera termica è adatta a prevenire incendi e a individuare eventuali surriscaldamenti e sbalzi di temperatura all’interno di siti industrial, impianti di produzione e di trasformazione elettrica.
Le telecamere termiche sono ideali anche per il monitoraggio di aree a rischio incendio e all’interno di quelle aziende in cui vengono utilizzati materiali infiammabili.
I modelli di termocamere disponibili sul mercato per applicazioni di sorveglianza termica e di monitoraggio da remoto della temperatura sono molteplici: si va dai dispositivi fissi a quelli portatili – questi ultimi particolarmente adatti per misure di precisione e per situazioni di soccorso – da quelli con la possibilità di impostare più zone di allarme a quelli che possiedono una precisione di rilevazione compresa tra ±5°, fino ai modelli con un’accuratezza di rilevazione ridotta a ±2°.