Quali caratteristiche distinguono la telecamera termica dalla normale telecamera di videosorveglianza? E quando e dove sono preferibili ai modelli classici?
Utilizzata, recentemente, presso l’aeroporto di Fiumicino nell’ambito dei controlli sanitari che prevedevano la verifica della temperatura corporea dei viaggiatori provenienti dalla città cinese epicentro del Coronavirus, la telecamera termica sta dominando la scena dei dispositivi video. E, dai dati emersi dall’indagine condotta da LUMI4Innovation – “Security Manager, verso quali prospettive tecnologiche e strategiche si stanno muovendo?” – attraverso questionari a risposta multipla inviati a un campione di 50 Security Manager che si occupano di sicurezza fisica, il 53,2% degli intervistati prevede di fare investimenti sulla videosorveglianza con telecamere termiche. A conferma di un bisogno sempre più urgente di soluzioni a problemi legati alle condizioni di luce per applicazioni che vedono al centro luoghi e strutture critiche, particolarmente a rischio criminalità. Ma procediamo con ordine.
Cos’è una telecamera termica
Nata in ambito militare, la telecamera termica – detta anche fotocamera termica o termocamera infrarossi – è uno speciale tipo di telecamera in grado di rilevare il calore prodotto dalla temperatura di un qualsiasi corpo e di tradurlo in immagine. Dunque, le immagini dell’area da videosorvegliare vengono riprodotte attraverso la rilevazione e l’analisi delle relative temperature.
La fotocamera termica capta e traduce in immagini tutte le temperature superiori allo zero assoluto: garanzia – questa – del fatto che nessun elemento all’interno della scena ripresa possa sfuggire all’occhio della telecamera. Ma, oltre a tale definizione tecnica, quali caratteristiche distinguono la telecamera termica dalla normale telecamera di videosorveglianza?
Per il fatto di essere sensibile solo alle radiazioni infrarosse emesse dai corpi, la sua capacità di visualizzare e di riprendere le immagini non è influenzata dalla luce presente nella scena ripresa. Il che significa che la telecamera termica – rispetto a qualsiasi altra tipologia di telecamera – può lavorare bene (restituendo immagini nitide) anche in condizioni di completa oscurità (buio assoluto) o di scarsa visibilità dovuta alla presenza di fumo o nebbia, oppure quando i soggetti si nascondono o si mimetizzano su uno sfondo complesso.
Caratteristiche distintive, il suo essere in grado di identificare con elevata precisione corpi in movimento anche a lunghe distanze e, poi, il fatto di poter essere installata anche in spazi aperti molto estesi e critici a causa di condizioni meteo avverse, luce assente o presenza di gas o fumo.
Telecamera termica: quando e dove si utilizza
La telecamera termica è particolarmente indicata quando si ha l’esigenza di monitorare luoghi isolati, impervi, spesso deserti e non illuminati, tra cui, ad esempio, parchi eolici molto estesi, cave, siti industriali complessi, ma anche baie, porti, banchine. Anche la videosorveglianza di residenze private assai isolate dal centro abitato e dai perimetri importanti, esigono l’utilizzo di telecamere termiche.
Posizionate lungo i perimetri delle aree da videosorvegliare, le fotocamere termiche svolgono una video analisi puntuale, che consente di visualizzare con precisione eventuali movimenti di persone, animali e oggetti lungo tutto il perimetro, sul lungo raggio, anche al buio.
Le sue caratteristiche tecniche e strutturali, rendono la telecamera termica ideale anche per prevenire incendi e individuare tempestivamente eventuali surriscaldamenti e sbalzi di temperatura all’interno di processi aziendali,impianti di produzione e di trasformazione elettrica.
Il mercato offre molteplici modelli di telecamere termiche, da quelli tascabili, simili a smartphone, alle telecamere cosiddette “a pistola”, agili da maneggiare e da trasportare, fino ai modelli paragonabili alla classica videocamera ergonomica, per riprese con una sola mano, e alle telecamere fisse, destinate alla videosorveglianza costante e continua delle stessa area.