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Security Manager: scelte, sfide e strategie. Ecco i risultati dell’indagine di LUMI4Innovation

La testata LUMI4Innovation ha condotto un’indagine di mercato che vede al centro la figura del Security Manager. Non perdere l’analisi dei dati emersi!


Per il produttore di sistemi di sicurezza fisica, il Security Manager rappresenta il cliente finale: è lui che sceglie gli strumenti con i quali mettere in sicurezza l’azienda per la quale lavora e che ne decide l’acquisto.

La testata LUMI4Innovation, in collaborazione con le Associazioni A.I.PRO.S. – Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza e Laboratorio per la Sicurezza, ha condotto un’indagine di mercato che vede al centro tale figura professionale.

La ricerca è stata realizzata mediante questionari a risposta multipla inviati a un campione di 50 Security Manager che si occupano di sicurezza fisica.

Di questi, una netta maggioranza (59,6%) è composta da professionisti che lavorano all’interno di aziende private dalle dimensioni importanti (oltre 250 dipendenti). Il 34% si dedica alla libera professione e solo il 6,4% lavora all’interno di un Ente pubblico.

Gli intervistati lavorano in ambiti diversi. A prevalere, sono i settori Commercio e Servizi (21,4% per entrambi), seguiti, in ordine, da Industria, Telecomunicazioni, Logistica e Trasporti ed Energia. Infine, una minoranza si occupa di Security in ambito Bancario, Alta Moda, Intelligence ed Enti fieristici.

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La ricerca è stata realizzata mediante questionari a risposta multipla inviati a un campione di 50 Security Manager

Come viene vissuta la normativa Privacy?

Il valore del campione dei Security Manager presi in esame non è certo statistico, ma ci permette di delineare il “movimento”, gli orientamenti, le scelte di una figura professionale finora poco sondata eppure dal ruolo decisivo.

Numerosi e interessanti i dati emersi, che vanno dagli aspetti del lavoro in cui il Security Manager incontra maggiori criticità alle tecnologie utilizzate in ambito antintrusione, controllo accessi e videosorveglianza, dai criteri che lo guidano nella scelta di prodotti e brand agli investimenti futuri e alle nuove sfide.

E come viene vissuta la Privacy compliance? Alla domanda su come affronta il tema della conformità alle norme in materia di privacy, il 57,4% del campione risponde positivamente: se viene fatta una corretta informativa, la normativa sulla privacy non è limitante. E, ancora, fornendo una risposta multipla, la considera un segno distintivo per l’azienda (38,3%).

Un’altra parte del campione, al contrario, la vive come un limite: la normativa sulla privacy frena l’applicazione di alcune tecnologie dalle performance importanti (19%) e condiziona nella scelta delle tecnologie e delle soluzioni (14,9%).

Due atteggiamenti in antitesi, correlati a specifici settori di attività. Più nel dettaglio, tra coloro che vivono la privacy compliance in modo negativo, figurano Security Manager che esercitano la libera professione, Security Manager che lavorano nella Pubblica Amministrazione (sia locale che centrale) e, infine, chi lavora in ambito bancario. Perché?

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Biometria: chi la utilizza?

Sul fronte delle tecnologie, un dato ci ha particolarmente colpito. La maggior parte di coloro che hanno partecipato alla nostra indagine, per quanto concerne le soluzioni di controllo accessi, scelgono la tecnologia RFiD – Identificazione in Radio Frequenza (67.4%).

Codice PIN e tecnologia magnetica occupano il terzo posto della classifica delle preferenze (entrambe al 39,5%), mentre la tecnologia basata sul riconoscimento biometrico è in ultima posizione, con il 32,6% delle risposte.

Come si spiega tale dato, soprattutto alla luce dell’evoluzione che le tecnologie biometriche stanno vivendo negli ultimi anni? È legato ai limiti imposti dal GDPR – General Data Protection Regulation?

Dall’incrocio dei dati, emerge che la maggioranza dei Security Manager che adottano le tecnologie biometriche per applicazioni di controllo accesi lavorano nelle Telecomunicazioni. A seguire, i Security Manager impiegati nella Sanità, nell’Industria e nel settore bancario, a conferma di quanto viene espresso nell’art. 9 del GDPR a proposito di sistemi basati su riconoscimento dei dati biometrici per l’accesso ad aree critiche. Ma è l’unica spiegazione?

Se desideri approfondire quanto emerso dalla ricerca, scarica la guida completa. Buona lettura!